Le differenze tra Chiropratico e Fisioterapista

Questo articolo si propone di rispondere a un dubbio molto comune: che differenza c'è tra un chiropratico e un fisioterapista? Da quale trattamento si trae il beneficio migliore?
Di seguito sono descritte entrambe le figure professionali, cercando di fornire un aiuto utile a chiarire le idee.

Il chiropratico è un professionista (non un medico), che generalmente si è specializzato presso università estere (poiché allo stato attuale in Italia non esistono scuole di chiropratica riconosciute), la cui abilità risiede nel localizzare e correggere alcune disfunzioni della colonna vertebrale che impediscono al sistema nervoso di funzionare al meglio.
La chiropratica, che non ha una base scientifica e che per questo è considerata una medicina alternativa, si basa sul concetto di sublussazione vertebrale (come può essere lo schiacciamento dei nervi), a livello della colonna e del bacino, che interferisce sul sistema nervoso e quindi sul mantenimento della salute del corpo.
Il chiropratico si serve di tecniche manuali e manipolative, che servono a sbloccare, liberare la corretta funzionalità delle articolazioni interessate.
Le patologie più diffuse trattate con la tecnica chiropratica sono legate  principalmente ai casi di lombalgia, cervicalgia e dolori muscolari paravertrebrali, ma possono derivare anche da un mancato allineamento della colonna, incidenti, posture scorrette o attività sportive inadeguate e inoltre, alcuni trattamenti chiropratici possono alleviare persino il senso di nausea, le vertigini o le forti cefalee.

Il fisioterapista ha conseguito il titolo abilitante di Dottore in Fisioterapia frequentando un corso universitario della durata di 3 anni e si occupa della cura, della prevenzione e della riabilitazione di tutte le aree legate alla motricità.
Neppure il fisioterapista è un medico, ma in compenso è un operatore sanitario che collabora spesso con altre figure mediche poiché i propri trattamenti sono essenziali e necessari nel periodo di recupero di un paziente che ha subito un’operazione chirurgica che ha interessato uno degli arti.
La fisioterapia può essere utilizzata per ridurre il dolore persistente di una parte del corpo, per la rieducazione posturale e per la rieducazione funzionale in tutti i casi che coinvolgono il sistema muscolo-scheletrico e nervoso.
Le tecniche fisioterapiche comprendono esercizi manuali e terapie elettriche: nel primo caso il fisioterapista pratica determinati massaggi e consiglia alcune posture, proponendo in alcuni casi l’adozione di protesi o altri ausili per la riabilitazione motoria; nel secondo caso rientrano tecniche come ultrasuoni, Tecar, laserterapia, onde d’urto ed elettrostimolazione.

Non si può concludere a priori quale sia il trattamento migliore poiché occorre valutare clinicamente ogni caso, tuttavia riguardo al nostro paese, possiamo dire di essere all'avanguardia riguardo entrambe le professioni: esistono ottimi centri chiropratici,  però ciò che emerge di più è la reputazione più che positiva di alcuni centri di “riabilitazione e recupero funzionale” (ne sono un esempio i reparti di fisioterapia a Torino).